Missione 13 SETTEMBRE 1940 LIBIA

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14 Anni 1 Settimana fa - 14 Anni 8 Ore fa #175 da SUP_Aracno
13 SETTEMBRE 1940

Il momento è arrivato, da giorni nell'aria si respirava un qualcosa di eccitante ed inquietante allo stesso tempo, quel qualcosa che ti fa avere la precisa sensazione che un evento sta per accadere, un evento importante che sarà ricordato negli anni a venire....... ed ecco infatti che il nostro comandante di Stormo entra nella sala riunioni con un aria diversa dal solito, si ferma un attimo sull'uscio e ci guarda, poi con passo deciso si avvia verso il tavolo in fondo alla sala, quindi si gira verso di noi e con l'espressione di chi ha già vissuto momenti come questo (è un veterano della campagna d'Etiopia e della guerra di Spagna) si rivolge alla platea impaziente dicendo: "Signori...... da oggi vi si chiede di dare di più di quello che avete già dato finora, le nostre truppe hanno iniziato a penetrare in territorio nemico e si stanno dirigendo verso gli obbiettivi a loro assegnati, il nostro compito da ora in poi è quello di supportarle in tutti i modi possibili"; detto questo ci fa avvicinare al tavolo e dispiega le solite mappe che oramai conosciamo quasi a memoria e comincia ad indicare i vari obbiettivi assegnandoli di volta in volta alle varie sezioni.
A noi tocca una missione di supporto tattico ad una delle colonne in cui è divisa la nostra forza d'attacco e quindi dovremo pattugliare un tratto di territorio di fronte alla colonna cercando di arrecare più danni possibili all'avversario ed impedirgli di fare lo stesso alle nostre truppe, nostro preciso compito è quello di attaccare ogni forma di resistenza all'avanzata.
Ci avviamo ai nostri apparecchi ma consci del fatto che le nostre due SAFAT, nonostante siano delle ottime armi, non hanno un gran valore contro bersagli protetti tipo carri armati e autoblindo pensiamo di tentare di tenere sgombro il cielo sopra la zona d'operazioni da eventuali apparecchi nemici che dovessero avventurarsi nel nostro spazio di copertura e di cercare di individuare ed attaccare eventuali concentramenti di truppe.
Decolliamo e dirigiamo verso est lasciandoci alle spalle Gambut, direzione Sollum, divisi come al solito in due sezioni di tre apparecchi: nella prima sezione Camillo, Barrini ed un gregario e nella seconda Stoppani (il sor Capitano), un gregario ed io.
Ci portiamo a 1000 metri di quota per aver la possibilità di scorgere più facilmente eventuali bersagli al suolo e cominciamo il pattugliamento ma non appena arriviamo nelle vicinanze di Sollum ecco che dalla pista comincia a decollare una sezione di 4 Gladiator; non esitiamo un attimo e ci buttiamo in picchita per ingaggiarli.
Arriviamo a ridosso degli apparecchi nemici mentre questi sono ancora intenti a radunarsi, Camillo insegue l'ultimo della pattuglia ed in men che non si dica questo è già fuori gioco consentendo al nostro di occuparsi di un altro bersaglio che viene abbattuto in un batter d'occhio, Stoppani si prende cura del terzo avversario ed anche per questo non c'è scampo, io ho preso di mira il penultimo della pattuglia e lo sto marcando stretto e di virata in virata ci stiamo allontanando dal centro della battaglia.
Non avendo nè l'abilità nè la mira dei miei compagni, devo farmi sotto il più possibile al mio avversario e questo sta manovrando violentemente per sottrarsi alla mia caccia per cui mi ci vuole un po' per averne ragione ma alla fine riesco a piazzare la raffica giusta ed il pilota avversario non può far altro che abbandonare il suo Gladiator ormai condannato.
Mi dirigo nuovamente verso Sollum per ricongiungermi ai miei commilitoni ed una volta riunita la formazione facciamo rotta verso Sidi Omar costeggiando la linea del fronte.
Ad un po' più di metà strada tra Sollum e Sidi Omar vediamo delle scie di polvere alzarsi dal deserto e siccome ci troviamo a sorvolare territorio avversario presumiamo che siano unità britanniche; ci abbassiamo ed ogni dubbio viene fugato, si tratta infatti di una formazione corazzata nemica con seguito di unità di fanteria.
Visto che la sezione di Camillo ha una scorta di munizioni inferiore alla nostra essendo stata impegnata più a lungo nel precedente combattimento, sarà la nostra sezione ad impegnare le unità di terra e quindi sotto la guida di Stoppani ci portiamo a bassissima quota e cominciamo ad attaccare la fanteria che sta cercando riparo dietro i carri.
Al primo passaggio sia Stoppani che io riusciamo a colpire alcuni bersagli poi ci allontaniamo un po' e quindi viriamo per ripetere l'attacco che questa volta però non riusciamo ad eseguire a causa della polvere che ci impedisce la visione dei bersagli; prendiamo un po' più di distanza per valutare quale sia la miglior direttrice d'attacco ed una volta scoperta partiamo nuovamente alla carica.
Mentre ci avviciniamo veniamo accolti da un nutrito fuoco di armi leggere tant'è che Stoppani deve interrompere la sua corsa e virare per sottrarsi al fuoco che proviene da terra mentre io, arrivando da una direzione diversa, riesco a sfruttare il fatto che l'attenzione nemica è concentrata sul nostro caposezione e quindi a fare il mio passaggio centrando ancora degli obbiettivi, mi allontano per sganciarmi ma sento dei colpi impattare sul mio apparecchio, istintivamente controllo gli strumenti e tutto sembra a posto, il mio Falco reagisce bene ai comandi per cui non devo aver subito danni gravi e posso tornare ad aggregarmi alla mia sezione.
Nel frattempo Camillo ci avverte via radio che sta ingaggiando un'altra sezione nemica che è sopraggiunta da nord e ci chiede di tornare per supportarlo, cosa che facciamo immediatamente ma a quanto pare se la sta cavando più che bene visto che prima che noi lo si raggiunga ha già avuto il tempo di abbattere altri tre apparecchi avversari portando il suo carnet di vittorie odierne a 5 ma ora ha esaurito le munizioni per cui il compito di finire il lavoro tocca a noi, e più precisamente a Stoppani che giunto per primo nella zona del combattimento non ci impiega molto a spazzare via dal cielo l'ultimo Gladiator presente.
Ora siamo tutti a corto di carburante e quindi ci avviamo verso Gambut che raggiungiamo dopo circa un'ora dal decollo, ci mettiamo in circuito e quindi ci portiamo all'atterraggio con la sezione di Camillo per prima e noi a seguire; tutto fila liscio, tutti sono atterrati felicemente ed io, come ultimo della fila, mi appresto a farlo.
Sono sulla testata pista, motore al minimo, mi abbasso il più possibile tenendo su il muso per rallentare fino alla velocità di stallo...... ecco che tocco terra, sono ancora un po' troppo veloce ed il mio Falco fa un piccolo rimbalzo ed al momento di toccare nuovamente sento un rumore secco e vedo l'apparecchio inclinarsi sulla destra strisciando l'estremità alare sulla pista, le pale dell'elica impattano il terreno deformandosi e creando una nuvola di scintille e polvere mentre mi ritrovo a derapare verso destra finendo fuori pista; fortunatamente la bassa velocità e la sabbia soffice fanno si che mi fermi quasi subito (anche se ho rischiato una bella cappottata) e posso uscire dal mio abitacolo con solamente qualche ammaccatura.
A parte il mio incidente (sono già pronto a subire le ire del mio capo-meccanico) la giornata è stata più che positiva: tutti abbiamo fatto ritorno alla base, Stoppani viene promosso Maggiore insieme a Camillo che per le sue vittorie odierne si vede assegnare anche una medaglia d'oro al valor militare e durante la cerimonia di consegna viene presentato dal comandante di Stormo come "fulgido esempio per ogni aviatore del Regno".
Da parte mia sono contento della mia singola vittoria ma più di tutto del fatto di essere sano e salvo e pronto per un'altra azione e, per la cronaca, l'ispezione del mio apparecchio ha rilevato che il mio incidente è stato provocato dal cedimento del carrello destro, cedimento provocato dal danneggiamento della struttura da parte di colpi calibro 12,7 che hanno sforacchiato anche una sezione dell'ala inferiore, evidentemente i colpi che avevo sentito durante l'attacco al suolo erano questi solamente non potevo sapere dove avessero impattato..... ora lo so.
Dimenticavo, naturalmente il giro al circolo ufficiali l'ha pagato Camillo.
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